lunedì 21 maggio 2007
Chi è senza peccato scagli la prima pietra
Mal di pietre di Milena Agus, Editrice nottetempo, pp.119, euro 12.

Più che male ben di pietre. E’ grazie alle pietre, cioè ai calcoli che la protagonista – nonna della scrittrice – va a curarsi alla terme che conosce l’amore, quello per cui vale la pena vivere. Il libro - grande successo in Francia dove tra gli intellettuali e gli “ottentotti” c’è un vasto pubblico di lettori medi che divorano libri – leggero, scritto in modo piano in un italiano trapuntato qua e là di dialetto sardo, racconta la vita, il matrimonio, l’amore per il Reduce della nonna, vita in cui tutto arriva tardi: il matrimonio quando nessuno ci sperava più nell’Italia del Secondo Dopoguerra e soprattutto la passione amorosa. Reale o sognata poco importa perché è quella che cambia la vita e ti salva.

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venerdì 18 maggio 2007
Frasi fatte
La fantasia ci aiuta a volte a vivere meglio. Ma più spesso è la realtà a salvarci dalla fantasia

tratta da Mal di pietre di Milena Agus

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mercoledì 16 maggio 2007
Sei nell’anima
Non si può non comunicare. E’ uno degli assiomi dello psicologo austriaco Paul Watzlawick. Si comunica con le parole, con i gesti, con la posizione che occupiamo nello spazio, con gli sguardi. Eppure è così difficile comunicare… o meglio capire ciò che un altro ci vuole comunicare, entrare in sintonia. Forse ci complichiamo la vita con le nostre mani a caccia di significati nascosti, di sensi reconditi, guidati dall’eccesso di ragionamento e da elucubrazioni. Forse il nostro intelletto è malato di troppa astrazione. Grigia è la filosofia verde è l’albero della vita, ha detto – strano, ma vero – qualche filosofo.
Lancio a tutti voi una provocazione: se ci lasciassimo guidare più dagli stati d’animo, sentimenti o istinto, come preferite chiamarli, non sarebbe più facile comunicare e capire ciò che l’altro comunica? Un po’ come fanno i bambini… prima che ruoli, convenzioni sociali, condizionamenti facciano prendere al “fanciullino” una “cattiva” strada.

Immagine di bluebetty

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sabato 5 maggio 2007
Giochi proibiti
Facciamo un gioco di Emmanuel Carrère, Einaudi, pp.50, euro 6,50

Si legge tutto d'un fiato, anche se a ogni pagina toglie il respiro.
Parigi, luglio 2002, una giovane donna compra "Le Monde" e sale sul treno per La Rochelle dove l'aspetta il compagno. Lui ha organizzato il viaggio e lui le ha suggerito di comprare il giornale dove troverà una lettera intima diretta proprio a lei: "Voglio farti una proposta. A partire da questo momento, tu farai tutto quello che ti dico". E ciò che le dice ha il solo obiettivo di scatenare le fantasie erotiche della compagna.
Un divertissement erotico, un pamphlet un po' imbarazzante di ipnosi amorosa per toccare a distanza il corpo di lei con la sola forza dell'immaginazione. E forse anche una piccola prova del potere seduttivo della scrittura.

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venerdì 4 maggio 2007
Niente di vero tranne il sesso

Immagine di pri

Altro che parità sessuale... Quando si tratta di storie di sesso puro e distillato le donne non reggono il colpo. Non sono diventata improvvisamente scurrile, parlo in senso traslato psico-affettivo.
Mentre un uomo può portare aventi una storia-avventura-relazione di sesso a oltranza oppure troncarla in due giorni, se intanto ha adocchiato un altro fiore su cui posarsi, la donna no. Lei fa finta di essere Lolita, di vestire i panni del maschio cacciatore e spensierato, ma proprio non ce la fa. Dopo poche "sedute", le più sensibili dopo la prima, scatta quel meccanismo psicologico che potremmo definire sindrome da oggetto sessuale.

In soldoni ci sentiamo come un cencio da terra sotto il maschio piede. I sintomi: lieve inquietudine, insoddisfazione letargica mista a tristezza, voglia di tenerezza e di contatto non solo fisico a cui puntualmente il macho si sottrae. Cura: o si diventa uomini o è meglio tornare a fare la calza... Per buona pace dei sostenitori delle pari opportunità.

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