O forse piuttosto lei ha perdonato soprattutto per i figli e solo a poco a poco ha ritrovato le motivazioni e lo slancio per stare con lui, ha imparato a volergli di nuovo bene. Ma forse il dubbio non l'abbandona mai completamente, magari è sospettosa e guardinga, controlla a vista il marito, teme che da un momento all’altro un’altra donna minacci di nuovo la sua famiglia. Se sia amore di serie A o B, se lui lascerebbe la moglie per un'altra o se si farebbe più volentieri qualche altra avventura tenendosi però ben stretta la moglie, non è dato sapere. Il punto è che, come riflettono con me un amico e un’amica, con gli affetti e in particolare con l’amore si entra in un campo minato, molto soggettivo che sfugge completamente alla categorizzazioni, roba da andare fuori di testa (letteralmente). Dall'esterno, infatti, è molto difficile giudicare i sentimenti tra due persone, poiché ci basiamo solo sui "sintomi", quei segnali che possiamo vedere come il contatto, le effusioni, la maggiore o minore vicinanza. Ma in fondo tutti sappiamo che questi segnali non sono che un aspetto - talvolta anche marginale - della sintonia tra due amanti. Ci possono essere momenti di forte intesa senza che ci si tocchi o ci si parli e viceversa gesti assolutamente vuoti.
Comunque sforzandoci di razionalizzare (e quindi di semplificare), fatti come la crisi di un matrimonio dopo un tradimento si muovono verso lo stato che richiede meno sforzo – gli esperti di neuroscienze sostengono che il principio di conservazione è quello che fa stare meglio -, un po' per vigliaccheria, un po' perché forse prima del danno qualcosa è stato effettivamente costruito e non è sempre facile buttare tutto alle ortiche.
Peccato che tutto quello che è stato scritto fin qui viene da mano esterna al fatto e quando uno è coinvolto - tradito nella fiducia o preso dalla passione - le forze in ballo cambiano e i principi che ci sostengono belli saldi nessuno può sapere dove vanno a finire. Insomma come non detto.