mercoledì 16 maggio 2007
Sei nell’anima
Non si può non comunicare. E’ uno degli assiomi dello psicologo austriaco Paul Watzlawick. Si comunica con le parole, con i gesti, con la posizione che occupiamo nello spazio, con gli sguardi. Eppure è così difficile comunicare… o meglio capire ciò che un altro ci vuole comunicare, entrare in sintonia. Forse ci complichiamo la vita con le nostre mani a caccia di significati nascosti, di sensi reconditi, guidati dall’eccesso di ragionamento e da elucubrazioni. Forse il nostro intelletto è malato di troppa astrazione. Grigia è la filosofia verde è l’albero della vita, ha detto – strano, ma vero – qualche filosofo.
Lancio a tutti voi una provocazione: se ci lasciassimo guidare più dagli stati d’animo, sentimenti o istinto, come preferite chiamarli, non sarebbe più facile comunicare e capire ciò che l’altro comunica? Un po’ come fanno i bambini… prima che ruoli, convenzioni sociali, condizionamenti facciano prendere al “fanciullino” una “cattiva” strada.

Immagine di bluebetty

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posted by Sofia at mercoledì, maggio 16, 2007 | Permalink |


3 Comments:


  • At 17 maggio 2007 alle ore 23:59, Blogger Unknown

    In modo "freddo" si chiama comunicazione non verbale. Da questo tipo di comunicazione passa la maggior parte di quello che noi comunichiamo.
    In fondo uno sguardo ed un sorriso valgono più di mille parole :-)

     
  • At 23 maggio 2007 alle ore 08:16, Anonymous Anonimo

    La comunicazione non verbale non mi sembra poi tanto fredda... almeno non più di quanto non lo sia quella verbale.
    Penso che un po' più di spontaneità faccia sempre bene, ma è la paura ad aprirci verso chi ci sta di fronte che ci spinge a centellinare ogni gesto e ogni parola, per essere sicuri di averli "confezionati" per benino.

     
  • At 30 maggio 2007 alle ore 13:58, Blogger Sofia

    Non capisco il riferimento a "freddo". Dove l'ho scritto?
    Comunque sono d'accordo: parliamo più con gli sguardi e i gesti che con le parole. Dunque silenzio! Voglio dire tutto il contrario. Anch'io ritengo che si dovrebbe essere più spontanei, meno filtrati, più naturali. Ma, converrete con me, che non è proprio un gioco da ragazzi...