sabato 12 aprile 2008
Ricomincio da uno
Oggi prima candelina per Erosofica. Giovedì 12 aprile 2007 è nata Erosofica dalla mente di Sofia e da quella di un amico. In queste occasioni di solito si fa un bilancio: cose fatte, cose dette e non dette, propositi per il futuro. E invece Sofia vuole soltanto augurare alla sua creatura buon compleanno… senza voltarsi indietro.

Questo era il biglietto di auguri che qualche giorno fa avevo preparato per il compleanno di Erosofica. Ma oggi, spinta anche dall’amico che con me l’ha fatta nascere, preferisco celebrare la ricorrenza con un post degno di questo blog e dei suoi frequentatori che di certo di faccende amorose ne sanno qualcosa e ne vogliono sapere sempre di più.
Una ragazza, dopo aver sofferto moltissimo a causa di un uomo egoista con il quale aveva scelto di vivere, decide nonostante i suoi sentimenti per lui siano ancora molto profondi di fare la valigia e andarsene. Ricomincia da zero: cambia casa, ricomincia a uscire con i vecchi amici, si taglia i capelli, compra qualche vestito nuovo, lavora più sodo che mai. Non è stato facile, ma l’ha fatto e ce l’ha fatta. Oggi ha una nuova storia, appena nata, ancora fragile e per questo bellissima. Non importa quanto durerà, se durerà. Adesso è felice, di una felicità a lei sconosciuta prima. Lei, che in questo momento starà andando a lavoro saltellando per le vie della città, con i suoi occhietti vispi è avida di guardare il mondo, quei due ragazzi che in questo momento si stanno baciando sui gradini della scuola, quelli che si baciano al volo sul ciglio della porta prima di andare in ufficio, quelli che lo fanno teneramente su una panchina, quelli che rubano un bacio durante una corsa mattutina, e tutti ci dicono che è primavera, non perché sia aprile e l’aria è profumata, ma perché in quel gesto c’è il segno della rinascita.
M., la mia amica, è rinata. Tutti possono farlo.

Etichette: , ,

 
posted by Sofia at sabato, aprile 12, 2008 | Permalink | 0 comments
venerdì 1 febbraio 2008
Volere non è (sempre) potere
Perseverare o arrendersi, non mollare o alzare bandiera bianca? La risposta è facile: dipende. E lo spazio per la libera interpretazione è infinito. Dipende da come sei fatto, dalla persona coinvolta – perché nel 90 per cento dei casi di questo si tratta: faccende di cuore – dal tempo, dal luogo… insomma le variabili impazzano.
Però una cosa mi sento di affermarla con un buon margine di oggettività. Quando è il momento (ognuno sa o dovrebbe sapere quando arriva, una vocina interiore lo dice o un evento che ci stura le orecchie, ci stropiccia gli occhi, ci dà il colpo in testa come facevano nel Medioevo a chi soffriva di nervi) si deve avere il coraggio di lasciar perdere. Sì di coraggio si tratta, di “volere il non volere”, senza forzare. La volontà non può tutto, quando le cose, il destino… e l’altro vanno in direzione opposta.
Senza dolore né rimpianti, forse è meglio lasciare che gli eventi ci scivolino addosso, che per un po’ ci pensino loro a noi o al posto nostro. Fino a prova contraria.

Etichette: , ,

 
posted by Sofia at venerdì, febbraio 01, 2008 | Permalink | 0 comments
martedì 13 novembre 2007
Bisogna saper perdere
Si comincia da bambini, quando il tiro bene assestato di un avversario gonfia la rete che difendevi con le unghie e con i denti o quando credevi di avere il diario più bello della classe e invece quello della più antipatica delle compagne era il più ammirato e pieno di firme e cuoricini. Per non dire di quando il ragazzo che ti piaceva non ti filava per niente e ti chiedeva della tua migliore amica o di quando la squadra del cuore perde il derby con un secco 3-0. Ma già prima si impara a perdere, o forse meglio si comincia a capire che non tutto fila per il verso giusto e che tra volere e potere c’è una bella differenza: quando la mamma risponde un secco no – le mamme di un tempo, passatemi la nostalgia pedagogica – alla richiesta insistente di una bici nuova perché la nostra è fuori moda (ma il suo dovere di farsi pedalare lo svolge ancora in modo impeccabile) e l’amico di pianerottolo scorrazza con una nuova fiammante nel cortile. Ecco montare la frustrazione, dopo la resa, e una volta conosciuta via via ritorna.
Come quando il tipo che ti piace tanto si arrabatta a farti capire, a modo suo, magari arrancando, ma te lo fa capire che è il caso di farla finita. Ecco rispuntare la frustrazione, ma non soccombi subito. Ti attacchi a tutto: alle parole che non ti ha detto, a possibili (sicuri, fa meno male) fraintendimenti, a una strana sensazione che hai dentro che ti dice che non tutto è perduto perché tu ne sai più di lui sul suo conto e sui suoi sentimenti che non ha ancora capito a fondo. Ma tu sì e cerchi di arrampicarti sugli specchi dei se, dei ma, dei ma vedi per far capire anche a lui, il diretto interessato che ne saprebbe meno di te: che bizzarria psicologica! O invece non sarà un meccanismo – di difesa, ma pericoloso – che mette in azione il nostro cervello per non ammettere ciò che per chi sta fuori è chiaro come il sole: la sconfitta. “Bisogna saper perdere” cantava una vecchia canzone che la mia insegnante di ballo mi sussurrò nell’orecchio quando persi una gara e proseguì “Non sempre si può vincere”. Vero, brutto ma vero. E forse brutto brutto neppure lo è. Come diceva Proust i momenti più belli nella vita sono quelli in cui hai sofferto. Bisogna imparare a perdere e a perdersi. Sarà più dolce la vittoria e più bello ritrovarsi.

Etichette: , ,

 
posted by Sofia at martedì, novembre 13, 2007 | Permalink | 2 comments
giovedì 1 novembre 2007
Frasi fatte
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum
Cioè: Sbagliare è umano, perseverare nell'errore diabolico. Insomma la perfezione non è di questo mondo - chi è senza peccato scagli la prima pietra -, ma non trarre lezioni dalle esperienze fatte è da sciocchi. Alzi la mano chi non si è sentito sciocco almeno una volta nella vita?

Etichette:

 
posted by Sofia at giovedì, novembre 01, 2007 | Permalink | 0 comments
venerdì 19 ottobre 2007
Frasi fatte
Basta rimettersi in pista, ogni volta che si esce. E quando il cuore è in equilibrio, tirare una stecca senza senso
da Buongiorno de La Stampa, di Massimo Gramellini

Etichette:

 
posted by Sofia at venerdì, ottobre 19, 2007 | Permalink | 0 comments
lunedì 15 ottobre 2007
Anche gli uomini piangono
Parlando con un amico, ho scoperto – con piacere perché per una volta la sventura è capitata a un uomo e con dispiacere perché persona cara che ha sofferto – che anche l’uomo può farsi “tacca”: circuito, conquistato, sfruttato e dopo tanti (o qualche) tira e molla gettato via. Del tema abbiamo già parlato, ma al femminile. Ebbene almeno un uomo – ma credo di casi simili ce ne siano – è stato strapazzato da una femme fatale assetata di passione, sposa stanca con figlia, che per due anni si è rigirata il poverino promettendo imminente divorzio… che – indovinate - non è mai arrivato. Lui ha sofferto perché ha creduto davvero alle parole della spietata che prima di lasciare baracca e burattini (ma quando mai?!) ha dato il benservito all’amante. Proprio come fanno gli uomini.

Etichette: , ,

 
posted by Sofia at lunedì, ottobre 15, 2007 | Permalink | 3 comments
giovedì 4 ottobre 2007
Ci vorrebbe un amico
Mettersi in gioco fino in fondo non è di questi tempi.
Nella società liquida teorizzata dal sociologo-filosofo Zigmunt Bauman, in cui tutto è “liquido”, cioè provvisorio, a termine, disimpegnato, non fa meraviglia che anziché fidanzarsi, andando alla scoperta rischiosa di un perfetto sconosciuto, si preferisca affidarsi alle “cure” di amico che senza impegno, a mezzo servizio, ma con l’affetto di chi ti conosce da una vita, divide con te il letto, quando ha voglia, quando ha tempo. I risultati di una ricerca Usa condotta sugli studenti universitari ci dicono che esiste la categoria degli FWB, "Friends With Benefits", cioè "amici con qualche vantaggio" o "beneficio" in più. Non c’è da meravigliarsi, no? Lui, l’amico è a portata di mano e non chiede niente se non qualche ora di piacere che restituisce senza tirchieria… e poi si va al cinema come prima, si sbocconcella una pizza davanti alla TV come sopra. E magari l’amico carissimo ti chiede qualche consiglio su come fare colpo sulla tipa che tutte le mattine incontra sul pianerottolo di casa. Sta di fatto che - secondo la ricerca - il 10 per cento di questi rapporti si trasforma in un vero e proprio "fidanzamento" – poetico, romantico, successo ad amici che stanno ancora insieme, posso testimoniare -, circa il 33 per cento svanita l'attrazione sessuale torna amico come prima – beati loro, ma come faranno! - mentre il 25 per cento delle relazioni finisce e anche l’amicizia – triste, tristissimo, ma scritto da subito tra le righe di questa specie di storia-non storia. Perché uno dei due si innamora… sempre -.
Nota a pie’ di pagina (presa in prestito da un’amica livornese di un’amica sarda): se vuoi mangiare una salsiccia mica compri tutto il maiale? Forse gli FWB sono passati da Livorno.

Etichette: , ,

 
posted by Sofia at giovedì, ottobre 04, 2007 | Permalink | 0 comments