Però una cosa mi sento di affermarla con un buon margine di oggettività. Quando è il momento (ognuno sa o dovrebbe sapere quando arriva, una vocina interiore lo dice o un evento che ci stura le orecchie, ci stropiccia gli occhi, ci dà il colpo in testa come facevano nel Medioevo a chi soffriva di nervi) si deve avere il coraggio di lasciar perdere. Sì di coraggio si tratta, di “volere il non volere”, senza forzare. La volontà non può tutto, quando le cose, il destino… e l’altro vanno in direzione opposta.
Senza dolore né rimpianti, forse è meglio lasciare che gli eventi ci scivolino addosso, che per un po’ ci pensino loro a noi o al posto nostro. Fino a prova contraria.
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